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film "Raja Harishchandra". |
Il
2013 è un anno speciale nella storia dell’industria cinematografica indiana.
Cento anni fa, il 3 maggio 1913, fu proiettato al
Coronation Cinema di Bombay (l’attuale città
Mumbai) Raja Harichandra, un film muto
basato sulla vita leggendaria di re Harishchandra, descritta in diversi libri
sacri dell’induismo. Dadasaheb Phalke, il regista di questo film, è considerato
come il padre del film indiano. Phalke ha avuto diversi ruoli come regista, produttore,
scrittore, cameraman, truccatore, editore, direttore artistico e
cine-laboratorista, nel suo primo film "Raja Harishchandra".
Nascita del
film Raja Harichandra
Prima
di parlare del film Raja Harichandra sarebbe utile fare un passo dietro per
capire la relazione dell’industria cinematografica indiana e quella francese. La
Francia è considerata come la culla dell’arte del ‘film-making’. Una
semplicistica convenzione storica attribuisce ai fratelli Louis e Auguste
Lumiere di Lione l’invenzione del cinema e individua nella data della prima proiezione
pubblica a pagamento del cinematographe Lumiere (il 28 dicembre 1895, a Parigi)
la data simbolica di inizio della storia del cinema.
Possiamo trovare una relazione tra Francia e India fin dall’inizio della storia
della cinematografia. Anche se la produzione cinematografica è cominciata in
India solo nel 1913, è importante che il vero inizio del cinema indiano si data
nel1896, anno storico in cui i film dei fratelli Lumiere sono stati esposti al
Watson Hotel di Mumbai.
Questo è stato l’avvenimento che ha segnato il vero l’inizio del cinema in
India, poiché ha suscitato
immediatamente un grande interesse del cinema e ha dato impulso alla
realizzazione del cinema India.
Dadasaheb Phalke aveva assistito ad una proiezione di The
Life of Christ al Cinema Americano-Indiano di P.B. Mehta e fu ispirato
a fare film egli stesso. Era convinto della possibilità di instaurare
un'industria cinematografica indigena incentrandola sui temi indiani. A questo
proposito egli disse "Come per la vita di Cristo, noi faremo un film su
Rama e su Krishna". Così nel 1913 fu realizzato un film dal titolo Raja Harichandra. Questo film narra la
storia di un buon re, Harichandra (raccontata nel Ramayana e nel Mahabharata, due epopee della
mitologia induista) che per tenere fede ai propri
principi sacrifica il suo regno e la sua famiglia agli dei, i quali, colpiti
dalla sua onestà, gli restituiscono la gloria posseduta precedentemente. La
prima eroina del cinema indiano non era una donna ma un ragazzo giovane,
Salunke, che ha agito come Taramati nel primo film indiano "Raja
Harishchandra". Dattatraya Damodar Dabke fu il primo eroe di un film
indiano nel ruolo di Harishchandra in "Raja Harishchandra" (1913).
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3 KHANS |
All’inizio
di degli anni Venti quasi tutti i film indiani sono realizzati sulle base delle
mitologie indiane e dei testi religiosi indù. Dopo l'indipendenza della nazione
nel 1947, i film indiani sono stati caratterizzati da temi sociali come la
lotta contro la povertà e il sostegno per gli emarginati. Gli anni 1970-1980
sono caratterizzati dalla nascita di un nuovo sistema nella cinematografia indiano,
ossia Megastar system. Attori come Rajesh Khanna, Amitabh Bachchan di
Bollywood, MGR, Sivaji Ganesan, Rajnikanth, NT Rama Rao, Raj Kumar dal sud
dell'India, Uttam Kumar, Prosenjit Chatterjee dal Bengala sono diventati icone,
quasi divinizzati e celebrati secondo la cultura e la sensibilità regionale. Con
lo Star System nasce anche il Fan system, ossia ammiratori degli attori. Questo
sistema si continua anche oggi con i piccoli cambiamenti. Ci sono i club ufficiali
di ammiratori degli attori. Questi membri sono pronti anche a versare sangue
per dimostrare il loro affetto per i loro beniamini.
Col
passare degli anni è cambiata la faccia dell’industria cinematografica indiana.
È diventata la più grande industria cinematografica del mondo superando
Hollywood: secondo il Central Board of Film Certification of India - l'ufficio
che si occupa di visionare e approvare i film - nel 2011 sono stati
prodotti 1255 film in India nelle diverse lingue. Fra queste industrie cinematografiche
indiane, Bollywood, il cui nome deriva dalla combinazione del nome di città Bombay(l’attuale
Mumbai) col simbolo del cinema per eccellenza, Hollywood (dunque Bombay+Hollywood=Bollywood) – viene
comunemente indicata come l’industria cinematografica indiana più famosa nel
mondo e la prima in India. In realtà, Bollywood è solo una parte dell’immenso
panorama del cinema indiano nella lingua Hindi. Le più famose industrie cinematografiche
indiane sono;
Industria cinematografica Bollywood
- Lingua Hindi - ha sede in Mumbai.
Industria cinematografica Tollywood - Lingua Telungu
- L'industria cinematografica telugu ha sede a Hyderabad nella capitale dello stato di Andhra Pradesh. Il Telugu è la seconda lingua più parlata dell'India. In questo
stato si trova anche lo studio cinematografico più grande del mondo, la Ramoji
Film City.
Kollywood
- Lingua Tamil - ha sede in Chennai, capitale dello stato di Tamil Nadu.
L'industria cinematografica Bengalese,
che da tempo ha sede nella
località Tollygunge di Calcutta.
L'industria cinematografica Kannada,
con sede nel Karnataka.
L'industria cinematografica Malayalam,
ha la sua sede nel Kerala. I film malayalam sono noti per la
loro qualità artistica.
L'industria cinematografica Marathi
– lingua Marathi- ha sede a Mumbai e a Pune.
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Figura 1 Film indiani prodotti nel 2011, divisi per lingua, una rappresentazione grafica creato da Mathew Muriankary seguendo l’informazione della rivista Times of India, 18 aprile 2012. |
I
film indiani stanno guadagnando una crescente popolarità anche nel resto del
mondo, specialmente in quei paesi dove sono presenti numerose comunità d’immigrati.
Allo stesso tempo, uno sguardo ai dati complessivi riguardanti il Paese rivela
che l'industria cinematografica indiana ha rallentato la sua produzione come
anche l’industria cinematografica di Hollywood, a causa di crisi economica. Tuttavia
queste industrie hanno resistito a questa diminuzione. Nel corso del 2008, ben
1.325 film sono stati prodotti, nel 2009 il numero è sceso a 1.288, nel 2010 il
numero è sceso ulteriormente al 1274 e nel corso del 2011, si è ulteriormente ridotto
fino a 1255 film.
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Figura 2 una rappresentazione grafico creato da Mathew Muriankary seguendo l’informazione della rivista Times of India, 18 aprile 2012. |
Nel
cinema indiano la musica, i canti e il ballo hanno un ruolo importante. Ci sono
casi in cui alcuni film hanno avuto successo solo a causa della musica e del
ballo. Le canzoni sono cantate da professionisti che in play-back si
sincronizzano con le labbra degli attori e delle attrici danzanti. Il tema
principale dei film indiani è l’amore, e molti di essi sono incentrati su
vicende sentimentali o familiari. I critici del cinema indiano spesso mettono
in rilievo cinque aspetti; la lunghezza
di un film indiano che è spesso attorno a tre ore, la supremazia degli attori
maschili, l’imitazione del cinema Hollywood, la paura che la proiezione
pubblica di un film finisca in tragedia, la relazione di alcuni attori con i
mafiosi.
Conclusione
In India, un paese di 1,2 miliardi persone, il
principale supporto ai film indiani è dato da un pubblico vasto e
assiduo. Ogni anno vengono acquistati 2,7 miliardi di biglietti per il
cinema, ma i prezzi medi dei biglietti sono tra i più bassi del mondo; così i
ricavi sono soltanto una frazione di quelli di Hollywood. Con più di mille film
prodotti ogni anno a un costo stimato dalla Camera di Commercio indiana pari a
122,4 miliardi di rupie (circa 2,2 miliardi di dollari), l'industria
cinematografica indiana cerca di superare la trappola della crisi economica. I
film indiani anche rappresentano la vita degli indiani: le loro gioie,
tristezze, amore, cultura, colori.